Abbiamo conosciuto i vini di Gloria Di Paola dell’azienda agricola Tre Mi La grazie ai social, in primis Instagram, e incuriositi dalla bellezza dei paesaggi e dal meraviglioso colore dei vini nei calici l’abbiamo contattata per assaggiarli. Vini stupendi, incantevoli, che ti catapultano direttamente alle pendici dell’Etna!
L’azienda Tre Mi La (acronimo dei tre villaggi di famiglia e inizio del progetto Trecastagni, Milo, Lavinaio) nasce da una realtà familiare alle pendici del vulcano Etna, come naturale evoluzione della passione per la vigna ereditata dai nonni. Il progetto prende forma nel 2018, con il primo imbottigliamento nel 2019 di una piccola produzione di 3000 bottiglie. Nel 2019 vinifichiamo il Catarratto, il Carricante e il Nerello Mascalese dal vigneto Milo, in Contrada Caselle sul versante est del vulcano e da un piccolo vigneto del nonno sul versante sud. Dal 2022 l’azienda aggiunge un altro ettaro sul versante occidentale e hanno iniziato ad acquisire le quote per poter piantare in un piccolo appezzamento sul versante nord.
Dal 2021 sono riusciti, con notevole impegno, ad allestire una piccola cantina urbana nella quale vinificano solo le loro masse, senza introdurre lieviti diversi da quelli endemici delle loro uve. La cantina si trova sotto casa, quindi possono effettuare il rimontaggio ogni tre ore, non avendo vasche refrigerate e controllo della temperatura. Seguendo il calendario biodinamico effettuano i travasi necessari all’imbottigliamento senza filtrazioni e chiarifiche. Ogni vino rappresenta l’espressione di un vigneto e/o contrada.
L’azienda è possibile trovarla sulla guida internazionale di vini naturali RAISIN che sostiene viticoltori naturali e gli stabilimenti vinicoli naturali che promuovano i prodotti dalla fattoria alla tavola, stagionali e spesso biologici, in tutto il mondo.
Il vigneto
Al momento possiedono quindi 2,5 ettari vitati e 0,5 da impiantare. In vigna, grazie al terreno vulcanico e alla favorevole esposizione, utilizzano solo zolfo in piccole quantità e zeolite. Quando necessario (essendo alle pendici di un vulcano, quindi a rischio che cada cenere vulcanica lacerando le foglie) utilizzano insieme zeolite e propoli. Per la lavorazione del terreno non hanno modificato nessuno dei terrazzamenti originari nel rispetto del terroir. Per questo lavorano tutto a mano o con motozappa, non potendo utilizzare trattori. In campo, da tre anni, curo personalmente il sovescio con favino, senape e lupino.
La scelta della breve macerazione nel vino orange è legata soprattutto al suo gusto personale. Infatti dopo tre anni di sperimentazioni sul bianco e rosato ha capito che una macerazione breve di 24/48 ore è migliore. Questo permette un giusto equilibrio tra freschezza e sapidità, mantenendo alcune caratteristiche come il colore vivo e brillante.
I vini