In teoria, per produrre un vino orange può essere utilizzata qualsiasi varietà di uva a bacca bianca, anche se alcune sono più adatte di altre. Una delle caratteristiche più importanti di queste uve è avere un buon grado di acidità, specialmente quando vengono lasciate macerare per molte settimane o mesi per creare vini più corposi e strutturati. Ecco una dozzina delle varietà migliori usate per gli orange wine.
Varietà internazionali usate per gli orange wine
Chardonnay
Lo chardonnay è una varietà con aromi abbastanza neutri ma che con un’eleganza e un’espressione del terroir potenzialmente superiori può dare vita ad un vino molto strutturato e complesso, se macerato per lunghi periodi.
I migliori si trovano a: Vipava (Slovenia), Stiria meridionale (Austria)
Gewürztraminer (e altri traminer)
Le varietà aromatiche come il gewürztraminer dal tipico bouquet floreale si sposano particolarmente bene con la lunga macerazione. Le proprietà organolettiche del gewürztraminer sono cosi dominanti e riconoscibili che nemmeno una macerazione lunga molti mesi riesce ad attenuare. Anzi spesso riesce ad esaltarle! Le bucce spesse contengono una gran quantità di tannini che servono a bilanciarne il profumo, a volte eccessivamente arrogante, e la consistenza grassa.
I migliori si trovano in: Alsazia (Francia), Burgenland (Austria)
Grenache Blanc
Essendo una varietà caratterizzata da un’acidità relativamente bassa, il grenache blanc potrebbe non sembrare la scelta più ovvia per una lunga macerazione, ma in qualche modo il suo frutto generoso e la sua natura morbida e seducente creano vini orange incredibilmente accattivanti ed equilibrati.
I migliori si trovano in: Linguadoca, Valle del Rodano (Francia)
Sauvignon Blanc
Le note aromatiche del Sauvignon Blanc cambiano completamente a seguito del contatto prolungato con le bucce: dalle fresche note di agrumi e uva spina, ai sentori non meno intensi di buccia candita o mela matura. La grande acidità presente in questa uva fa da contrasto perfetto al carattere complesso e strutturato degli orange wine prodotti con questa varietà.
I migliori si trovano in: Friuli Collio (Italia). Stiria meridionale (Austria)
Pinot Grigio – Pinot Gries
Il Pinot grigio è originario della Borgogna, dove vi è tuttora il maggior numero di ettari vitati, grazie alle particolari condizioni climatiche della regione. E’ comunque un vitigno divenuto internazionale, arrivando anche in Italia, dove la coltivazione del Pinot grigio si è diffusa in regioni come Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Trentino. Il suo colore naturale è ramato, infatti è l’unico vitigno a bacca grigia. Se lasciato macerare a contatto con le bucce il suo mosto assume il classico colore ramato come accade spesso nel Collio e in Alsazia.
I migliori si trovano in: Friuli Collio (Italia), Alsazia, Slovenia, Trentino Alto Adige
Varietà italiane utilizzate per gli orange wine
Malvasia di Candia Aromatica
Non è un caso trovare così tanti ottimi orange wine in Emilia-Romagna. Questa variante locale della malvasia regala un vino intensamente profumato ed enormemente strutturato se macerato, molti produttori di questa regione prolungano appositamente il tempo di macerazione fino a diversi mesi.
Le migliori si trovano in: Emilia Romagna, Toscana
Malvasia Istriana – Malvazija Istarska
Questo vitigno vigoroso ed estremamente generoso si sposa egregiamente con la lungal macerazione, il che probabilmente spiega perché questa tipologia di vini ha sempre avuto i suoi estimatori in Istria, di cui questa varietà è originaria. Le note di pesca le conferiscono carattere, mentre al palato la sua corposità e complessità possono rivelarsi una gioia assoluta.
Le migliori si trovano in: Istria (parte croata), Istria (parte slovena), Carso (Italia)
Ribolla Gialla – Rébula
Questa varietà regale può risultare piuttosto spenta se vinificata senza bucce ma, se lasciata a contatto con esse, svela la magica complessità L’u delle spezie e del miele. La ribolla gialla (o rebula ori in sloveno) è originaria dell’area del Collio/Brda e presenta una buccia incredibilmente spessa, tanto da far inceppare i vecchi torchi.
Le migliori si trovano in: Friuli Collio (Italia), Goriška Brda (Slovenia)
Trebbiano Toscano
L’umile Trebbiano, conosciuto in Francia anche come ugni blanc, veniva generalmente utilizzato per la distillazione in quanto, se vinificato in modo semplice, non risultava certamente il più entusiasmante tra i vini bianchi. Tuttavia, se macerato sulle bucce, il quadro cambia completamente, infatti alcuni dei migliori vini orange dell’Italia settentrionale e centrale sono appunto a base di trebbiano. Gli altri nomi con cui è noto sono tantissimi e comprendono trebbiano di Soave, procanico e turbiana.
I migliori (principalmente blend): Toscana, Umbria, Lazio
Vitovska
Originaria del ventoso e roccioso Carso, la vitovska è capace di straordinaria eleganza e persistenza, se tenuta a lungo a contatto con le bucce. Gli aromi floreali sono intensi e intriganti, la struttura rimane sempre delicata, senza tannini prepotenti e con un’impareggiabile espressione del terroir.
Le migliori si trovano: Carso (lato italiano), Carso (lato sloveno)
Catarratto
La varietà è coltivata in tutta la Sicilia, anche se maggiormente in tre province: Trapani, Palermo e Agrigento. Tradizionalmente, il vino Catarratto veniva vinificato da vendere come vino sfuso a buon prezzo. Un Catarratto ben fatto ha freschezza e mineralità, un buon corpo, e sapori di agrumi ed erbe aromatiche. Può anche presentare sapori leggermente di frutta secca.
Le migliori si trovano: Sicilia
Grillo
Creato da un incrocio artificiale di Catarratto Bianco e Zibbibo (Moscato di Alessandria) ad Agrigento, in Sicilia, nel 1869 dal barone Antonio Mendola, agronomo ed esperto di vitigni, il Grillo è oggi uno dei vitigni più coltivati in Sicilia, dopo il Catarratto. Il Grillo non è un’uva aromatica, nella sua espressione migliore il gusto risulta corposo, terroso, quasi fino all’astringenza, e può essere affinato in bottiglia o legno. Dà una sensazione cremosa, anche se con una buona acidità, con sapori di frutta ad ampio spettro, tendente all’agrumato. Note balsamiche e di frutta secca se affinato “sui lieviti”.
Le migliori si trovano: Sicilia
Zibibbo – Moscato di Alessandria
La storia del moscato è complessa, e soprattutto quest’uva è molto antica: era di uso comune tra i greci (come Anathelicon moschaton e i romani (come Uva Apiane). Delle oltre 200 varietà di uva che condividono il nome “Moscato” (o uno dei suoi sinonimi) la maggior parte non sono strettamente imparentate tra loro. Fanno eccezione i membri delle famiglie del Muscat blanc à Petits Grains e del Moscato di Alessandria detto anche Zibibbo. Descrizioni del vino: sfumature di arancia e sentori floreali e spezie. La caratteristica del moscato secco è quella di mantenere la qualità floreale e fruttato/piccante (soprattutto al naso), con un buon equilibrio acido.
Le migliori si trovano: E’ presente nella zona di Rutherglen in Australia, nell’Isola di Pantelleria in Italia (dove viene chiamato Zibibbo), a Setubal in Portogallo (Muscatel de Setubal) e a Malaga sulla costa meridionale della Spagna.
Varietà georgiane usate per produrre gli orange wine
Mtsvane
L’uva Mtsvane proveniente dalla regione georgiana orientale del Kakheti è forse quella con buccia più spessa e la più tannica di tutte le varietà a bacca bianca conosciute nel paese. Sebbene questo vino richieda un invecchiamento più lungo e un trattamento accurato per evitare che risulti troppo allappante, se ben fatto, può offrire fantastici profumi di gelsomino e pere cotte, insieme a frutti saporiti e accattivanti e un piacevole finale di nocciole.
I migliori si trovano: Kakheti (Georgia)
Rkatsiteli
L’uva bianca più coltivata in Georgia dà il meglio di sé quando lasciata macerare sulle bucce per sei mesi nel tradizionale qvevri. Una buona bottiglia regala meravigliose note floreali, di frutta matura ed una buona acidità. I tannini tendono a dominare se le rese non vengono mantenute basse o se il vino viene macerato troppo a lungo.
I migliori si trovano nel: Kakheti, Imereti (Georgia)
Tsolikouri
Questa varietà dalla buccia gialla è comune in tutta la Georgia occidentale. Prodotto nel tradizionale qvevri, dona un caratteristico gusto terroso e minerale e può risultare piuttosto asciutto se non addirittura austero ma, nei migliori esemplari, può dare vita ad un vino di grande eleganza e raffinatezza.
I migliori si trovano nel: Imereti, Kartli (Georgia)
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