CERTIFICAZIONE ALTO VALORE AMBIENTALE HVE

FRANCIA: CERTIFICAZIONE ALTO VALORE AMBIENTALE HVE

Ti è mai capitiato di vedere questo logo su una bottiglia di vino?

È una delle risposte più significative promosse in Francia alle crescenti preoccupazioni per la sostenibilità in agricoltura. Questa certificazione, sviluppata dal Ministero dell’Agricoltura francese, rappresenta un sistema rigoroso e articolato che promuove pratiche agricole rispettose dell’ambiente, con l’obiettivo di preservare la biodiversità, ridurre l’uso di prodotti fitosanitari e ottimizzare la gestione delle risorse naturali.

Cos’è la certificazione HVE?

La certificazione HVE (Haute Valeur Environnementale) è parte di un’iniziativa volta a incoraggiare gli agricoltori a migliorare continuamente le loro pratiche, assicurando che il loro impatto sull’ambiente sia ridotto al minimo. Si basa su quattro principali criteri ambientali:

  1. Biodiversità
    Incoraggia la protezione e la promozione della biodiversità agricola attraverso la conservazione di aree non coltivate come siepi, stagni, boschetti e fasce vegetative. Questi elementi naturali giocano un ruolo fondamentale nella protezione degli ecosistemi e nel mantenimento della fertilità del suolo.
  2. Gestione delle risorse idriche
    Gli agricoltori certificati HVE devono ottimizzare l’uso dell’acqua per ridurre gli sprechi, evitando l’inquinamento idrico e preservando le risorse idriche locali.
  3. Riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari
    La certificazione richiede una drastica riduzione dell’uso di pesticidi e altre sostanze chimiche, promuovendo alternative più naturali come la lotta biologica integrata e altre tecniche di agricoltura sostenibile.
  4. Gestione dei fertilizzanti
    L’uso di fertilizzanti deve essere attentamente regolamentato per ridurre al minimo l’inquinamento da azoto e altre sostanze inquinanti, garantendo allo stesso tempo la fertilità del suolo.

I tre livelli di certificazione

Il sistema HVE si sviluppa su tre livelli:

  • Livello 1: Gli agricoltori devono rispettare le regolamentazioni ambientali di base. Questo livello non conferisce ancora la certificazione HVE ma rappresenta il punto di partenza per avviare il percorso di sostenibilità.
  • Livello 2: Gli agricoltori devono rispettare determinati standard di pratiche agricole, che sono monitorati e certificati da un ente esterno.
  • Livello 3: Questo è il livello più alto e conferisce la certificazione HVE. Gli agricoltori devono dimostrare di seguire pratiche che hanno un impatto molto ridotto sull’ambiente, superando un severo controllo basato su indicatori di biodiversità, fitosanitari, gestione idrica e fertilizzazione.

Il ruolo dell’HVE nel settore vitivinicolo

Un settore in cui la certificazione HVE sta guadagnando molta attenzione è quello vitivinicolo. In Francia, i produttori di vino, in particolare quelli delle aree più rinomate come Bordeaux e la Valle del Rodano, stanno adottando questa certificazione per rispondere alla crescente domanda di consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e alla qualità ambientale. Per molti vignaioli, ottenere la certificazione HVE rappresenta non solo un impegno verso l’ambiente, ma anche un vantaggio commerciale, con mercati internazionali sempre più interessati ai vini prodotti con pratiche sostenibili.

L’importanza della certificazione HVE per il futuro dell’agricoltura

La certificazione HVE si inserisce in un quadro più ampio di strategie volte a ridurre l’impatto ecologico delle pratiche agricole.

L’obiettivo del governo è quello di ampliare significativamente il numero di aziende agricole certificate, in linea con le direttive europee sul clima e la biodiversità.

Nel contesto di una crescente crisi climatica e della necessità di sistemi alimentari più resilienti, la certificazione HVE rappresenta un modello di riferimento per promuovere un’agricoltura che non solo produce cibo, ma che al tempo stesso preserva la natura e favorisce un ciclo sostenibile delle risorse.

Conclusione

La certificazione Alto Valore Ambientale non è solo un riconoscimento per i produttori agricoli francesi, ma un impegno per la salvaguardia dell’ambiente. In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle politiche agricole mondiali, questa certificazione pone la Francia all’avanguardia nella tutela del territorio e delle risorse naturali. Con l’aumento delle aziende agricole certificate, la Francia si avvia verso un futuro agricolo più verde, resiliente e responsabile.

Critiche a questa certificazione

La certificazione Alto Valore Ambientale (HVE) ha ricevuto diverse critiche, nonostante i suoi obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità. Questi punti deboli emergono da osservazioni di esperti del settore agricolo, associazioni ambientaliste e agricoltori che ritengono che il sistema, per quanto positivo, non sia esente da problemi. Ecco alcune delle principali critiche rivolte alla certificazione:

1. Standard troppo permissivi

Una delle critiche più ricorrenti è che i requisiti della certificazione HVE sono considerati troppo blandi rispetto ad altre certificazioni ambientali più rigide, come quella dell’agricoltura biologica. Molti ambientalisti sostengono che le pratiche richieste dal livello più alto dell’HVE non impongano un reale cambiamento nelle tecniche agricole. Ad esempio, i produttori certificati HVE possono continuare a utilizzare pesticidi e fertilizzanti chimici, seppur con delle restrizioni, il che va in contrasto con la percezione comune di una certificazione “ambientalmente sostenibile”.

2. Limitata riduzione dell’uso di pesticidi

Sebbene uno degli obiettivi della certificazione sia la riduzione dell’uso di pesticidi, in pratica, alcuni agricoltori che ottengono la certificazione continuano a fare largo uso di fitosanitari chimici, purché rispettino alcune condizioni. Questo ha suscitato polemiche da parte delle associazioni per la tutela dell’ambiente e della salute, che sostengono che l’HVE non imponga misure sufficientemente restrittive per proteggere le colture e gli ecosistemi dagli effetti dannosi di queste sostanze.

3. Confusione e percezione fuorviante dei consumatori

Un altro problema riguarda la confusione dei consumatori. La certificazione HVE, con la sua denominazione “Alto Valore Ambientale”, può facilmente far credere che le aziende agricole certificate seguano rigorosi standard ambientali. Tuttavia, gli standard HVE non richiedono un pieno impegno nella sostenibilità o la totale eliminazione di pratiche dannose per l’ambiente, come fanno invece altre certificazioni più severe. Di conseguenza, molti consumatori possono essere indotti a pensare che l’HVE equivalga a pratiche completamente ecologiche o biologiche, creando aspettative errate.

4. Inadeguatezza nel contrastare la crisi climatica

Alcuni esperti ritengono che l’HVE non affronti adeguatamente le sfide della crisi climatica. Mentre la certificazione pone l’accento su aspetti come la gestione delle risorse idriche e la biodiversità, non impone regole abbastanza rigide riguardo alla riduzione delle emissioni di gas serra o all’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa, che sono considerate cruciali per contrastare i cambiamenti climatici. Secondo i critici, l’HVE rappresenta solo un primo passo verso la sostenibilità, ma non è sufficiente a promuovere una vera transizione ecologica in agricoltura.

5. Conflitti d’interesse e scarsa trasparenza

Vi sono accuse riguardanti conflitti d’interesse e una certa opacità nella gestione e nel rilascio della certificazione. Alcuni agricoltori e ambientalisti hanno sottolineato che le aziende certificate HVE potrebbero non subire ispezioni rigorose e costanti, il che lascia spazio a pratiche agricole non del tutto in linea con gli obiettivi ambientali dichiarati. La mancanza di un sistema di monitoraggio e verifica più severo solleva dubbi sulla credibilità della certificazione.

6. Disincentivi per l’agricoltura biologica

Un’altra critica significativa è che l’HVE potrebbe disincentivare alcuni produttori a fare il salto verso pratiche più sostenibili come l’agricoltura biologica. Poiché la certificazione HVE è percepita come più facile da ottenere e comunque rispettabile, alcuni agricoltori potrebbero optare per questa soluzione meno impegnativa, anziché puntare su certificazioni come quella biologica, che richiedono un impegno molto più alto e costi aggiuntivi legati alla conversione.

7. Riconoscimento e promozione limitata all’interno dell’UE

Nonostante sia una certificazione nazionale riconosciuta in Francia, l’HVE non ha ancora lo stesso grado di riconoscimento all’interno del panorama europeo come altre certificazioni di sostenibilità o biologiche. Questo può creare difficoltà per i produttori francesi nel promuovere i loro prodotti nei mercati internazionali, dove altre etichette ecologiche sono più apprezzate e riconosciute.

Conclusione

Sebbene la certificazione HVE rappresenti un’iniziativa lodevole per incentivare pratiche agricole più sostenibili in Francia, deve affrontare diverse sfide se vuole diventare uno strumento realmente efficace per la transizione ecologica. Le critiche sollevano la necessità di miglioramenti significativi, sia in termini di requisiti ambientali più rigidi che di trasparenza e controllo. La Francia è di fronte a un’opportunità importante per guidare il cambiamento verso una produzione agricola più verde, ma la strada verso un vero Alto Valore Ambientale richiede un impegno ancora maggiore.

Quando è stato inventato il marchio HVE?

Il marchio “Haute valeur environnementale” (HVE – alto valore ambientale) è stato creato nel 2012 dopo la Conferenza nazionale francese per l’ambiente (“Grenelle dell’ambiente”). La denominazione trasmette ai consumatori l’idea che il prodotto con questo marchio è più biologico del biologico. Invece questo marchio certifica un’agricoltura ragionata. Il principio generale è quello della compensazione.

Si utilizzano sostanze fitosanitarie di sintesi ma si piantano siepi per “inverdire” e si guadagnano punti. Se l’indice di frequenza dei trattamenti (IFT) è inferiore del 20% della media regionale, se si diserba chimicamente sotto il filare delle viti e si lascia il 70% del vigneto inerbito, si guadagnano comunque punti. Se si usano capsule di feromoni al posto degli insetticidi (biocontrollo), si guadagnano comunque punti. Sono tutti elementi che consentono di misurare il lavoro di un’azienda vinicola dal punto di vista ambientale e, a seconda dei risultati, di rilasciare la certificazione HVE di livello 3 evidenziata sulle etichette.

Il marchio sembra essere un modo valido per familiarizzare con i vincoli ambientali, tranne per il fatto che autorizza l’uso di tutti i tipi di sostanze fitosanitarie commercializzate, cancerogene, mutagene e interferenti endocrini inclusi e che non impone un periodo di conversione di diversi anni come succede per la certificazione biologica, in quanto quest’ultima vieta le sostanze fitosanitarie sintetiche. Facile da ottenere, l’etichetta HVE diventa uno strumento di comunicazione che soddisfa molto la grande distribuzione. Chi ne fa le spese è il consumatore in quanto questa ambiguità suggerisce che l’alto valore ambientale è altrettanto virtuoso dell’etichetta.

Confronto tra la certificazione HVE e la certificazione biologica

Anche se entrambe le certificazioni mirano a migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole, ci sono differenze significative tra la certificazione HVE e quella biologica:

  • Uso di pesticidi e fertilizzanti: La certificazione biologica vieta completamente l’uso di prodotti chimici di sintesi come pesticidi e fertilizzanti, consentendo solo sostanze di origine naturale. La certificazione HVE, invece, non impone un divieto totale, ma incentiva una riduzione significativa nell’uso di fitofarmaci e fertilizzanti chimici, lasciando comunque libertà agli agricoltori di utilizzarli sotto certe condizioni.
  • Riconoscimento internazionale: La certificazione biologica è riconosciuta a livello mondiale e segue regolamenti severi, come il Regolamento europeo sull’agricoltura biologica, garantendo uno standard uniforme. La HVE è principalmente una certificazione nazionale francese e non ha ancora lo stesso livello di riconoscimento internazionale, limitandosi al mercato interno.
  • Approccio alla biodiversità: L’HVE promuove la preservazione della biodiversità attraverso il mantenimento di elementi naturali sul territorio agricolo (siepi, stagni, boschetti), mentre l’agricoltura biologica si concentra più sull’integrità ecologica del suolo e delle colture stesse, vietando tecniche di coltivazione che possano alterare l’equilibrio naturale.
  • Requisiti di conversione: La certificazione biologica impone un periodo di conversione di almeno tre anni per la transizione a pratiche agricole completamente biologiche. L’HVE, invece, non richiede un periodo di conversione così lungo, il che la rende una certificazione più facile e veloce da ottenere.

In sintesi, la certificazione biologica è considerata più rigorosa e con maggiori vincoli per quanto riguarda la sostenibilità, mentre la certificazione HVE è vista come un primo passo verso la sostenibilità ambientale, più accessibile per gli agricoltori che non desiderano adottare immediatamente pratiche biologiche.

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